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Mente, diaframma, corpo

Negli ultimi anni lo studio ultra trentennale del Tai Chi e del Qi Gong della International Tai Chi Chuan Association, scuola fondata dalla ...

24 February 2015

La voglia o non voglia di fare Tai Chi

Allieva - F.

Capita anche ad altri? Io più faccio Tai Chi e più lo farei, e meno lo faccio, e meno lo farei.
E' come se fosse una lotta: il Tai Chi mi affascina e mi piace, più mi avvicino e più mi convince, ma non appena qualcosa mi distrae o mi impedisce di praticare, subito una parte di me coglie l'occasione per allontanarsi.
E riavvicinarsi è sempre difficile.
Adoro le lezioni, ma ogni volta mi devo forzare per venirci. Ma perché, mi chiedo.
Tanti anni, e ancora non mi sono decisa a dire di sì a questa disciplina.
Eppure sento che per me è essenziale, il Tai Chi è l'unico ossigeno e spazio che do ad alcune parti vitali di me. Non potrei stare senza.
Non so.

Maestro

E' semplice, in noi esistono due istanze, l'ego e noi.
Ieri ho scritto questo: Sui benefici del Tai Chi e del Qi Gong e della Meditazione
Il rallentamento permette di entrare in se stessi, questo è l'effetto che senti e si sta bene in se stessi.
Il problema è l'ego, questo non vuole che tu stia bene, e lotta contro.
Se non fai Tai Chi entri nell'ego e allora non è facile uscirne e tornare a far Tai Chi.

Allieva F.

Interessante. Nel mio caso, penso sia vero, infatti a volte quando pratico la forma mi dimentico di tutto, me la godo e basta.
Però obietto: non pensi che anche nella pratica di una disciplina "spirituale" ci possano essere importanti aspetti egoici? Ad esempio, se pratico pensando che voglio diventare brava, voglio imparare, voglio voglio voglio... non è sempre l'ego?

Maestro

Certo, infatti l'ego si introduce sempre, è un tiranno, non vuole altro, altri. Epperò dolcemente il Tai Chi, che non c'entra nulla col bravo, bello dell'ego, riporta dentro e lo spirito gioisce.

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